sabato 20 ottobre 2007

Mastoplastica additiva

Chirurgia del Seno - Mastoplasticadi Aumento
L'intervento consiste nella collocazione di protesi mammarie, contenenti silicone o soluzione salina, ed è consigliato non solo per aumentare il volume di un seno piccolo, ma anche per risollevarlo, quando se ne presenti la necessita' in conseguenza di una gravidanza o per dimagrimento rapido ed importante.

Preoperatorio Area di scollamento per inserimento protesi
All'inserimento delle protesi si puo' ricorrere anche per eliminare malformazioni, differenze di volume e forma e per la ricostruzione del seno dopo asportazione chirurgica. La protesi, qualsiasi sia il contenuto, è costituita da una superficie in silicone rugoso utilizzato per ridurre ulteriormente il rischio di contrattura capsulare. La forma puo' essere tonda, di spessore differente (alto e basso profilo) o anatomica detta anche a pera per la sua particolare configurazione ed anche in questo caso di volume e spessore diversi. La forma della protesi cosi' come lo spessore vengono consigliate dal Chirurgo in base al tessuto mammario presente ed alle esigenze delle pazienti. L’incisione chirurgica viene effettuata attraverso l’areola, nel solco mammario o per via ascellare ( non utilizzata abitualmente dall’Autore).

Linee di incisione

Le protesi possono essere collocate al di sotto della ghiandola mammaria o del muscolo pettorale. Anche tale scelta va discussa insieme alla Paziente in base anche all'anatomia del soggetto. Attraverso l'incisione, il chirurgo creera' una tasca immediatamente dietro il tessuto mammario o dietro il muscolo della parete toracica (il m. grande pettorale). Entro questa tasca sara' inserita la protesi che verra' poi centrata dietro il capezzolo. Una recente evoluzione tecnica per la mastoplastica additiva è l'inserimento delle protesi mammarie sotto la fascia del muscolo pettorale. La tasca quindi viene ricavata in un piano posto tra la fascia del muscolo e il muscolo stesso. Si tratta cioè di un piano piu' profondo rispetto a quello sottoghiandolare . Questo tipo di intervento permette di dare una copertura maggiore alla protesi con miglior effetto estetico. L’unico svantaggio è che richiede piu' tempo per la sua realizzazione. Molte ricerche internazionali hanno confermato che non c'è collegamento tra silicone e
tumore del seno ne' l'inserimento o la presenza di tali protesi influenzano manovre diagnostiche come la mammografia o la palpazione. La durata ideale delle protesi attualmente e’ valutabile in almeno quindici anni. L’intervento viene effettuato in anestesia locale e sedazione o utilizzando anestesia generale ed a richiesta, in regime di Day Hospital. Vengono utilizzati drenaggi che vengono rimossi la mattina successiva all’intervento quando viene collocato un reggiseno elasticizzato da utilizzarsi per i successivi 3-4 giorni. L’attivita' sportiva potra' essere ripresa dopo almeno 20 giorni. Il postoperatorio è abbastanza agevole dovendo solo fare attenzione a non subire traumi, evitare vigorosi movimenti di escursioni delle braccia, sollevare pesi. L'impianto retromuscolare puo' causare piu' disagio postoperatorio per piu' giorni. Si potra' ricominciare a guidare l’autovettura dopo circa 7-10 giorni. I punti collocati saranno abitualmente riassorbibili e quindi non andranno rimossi.
Analisi necessarie per l’intervento chirurgico: Emocromo completo,Azotemia,Creatinina, Glicemia, Transaminasi, Elettroliti, P.T., P.T.T., Fibrinogeno. Elettrocardiogramma (le analisi e l’ E.C.G. hanno una durata media di 4-5 mesi). Si richiede inoltre una ecografia mammaria da abbinarsi anche a mammografia per le Signore sopra i 30 anni.

Vantaggi: ottenere il volume desiderato con un intervento poco invasivo.Avere un risultato stabile nel corso degli anni. Abitualmente infine non si ha riduzione della sensibilita' ed è possibile allattare. Le protesi si integrano perfettamente nei tessuti in cui sono impiantate, per cui la paziente non si sente assolutamente disturbata dal materiale che non viene rilevato neanche da una accurata palpazione.

Svantaggi: Fra gli svantaggi vanno considerate le complicazioni possibili, la piu' temuta a distanza di tempo è la contrattura capsulare. Quando la protesi viene inserita, intorno ad essa l'organismo forma una capsula, e cio' fa parte del normale processo di guarigione. La capsula puo' in certi casi contrarsi e quindi costringere l'impianto, dando al seno una consistenza piu' dura del normale. Questo processo puo' avvenire con entita' variabile (attualmente con le nuove tecniche e materiali l’incidenza è indicata, in letteratura internazionale, intorno all’1%). Nei casi piu' severi è necessario intervenire di nuovo per indebolire la capsula fibrosa e talvolta sostituire la protesi cambiando anche eventualmente il piano anatomico. Alcuni lavori scientifici suggeriscono che inserire la protesi dietro il muscolo pettorale puo' ridurre ulteriormente le possibilita' di contrattura capsulare.
Le complicanze a breve invece consistono nell’ematoma (raccolta di sangue intorno alla protesi che puo' richiedere la sua rimozione in sala operatoria) e l’infezione locale ( che puo' addirittura richiedere la rimozione della protesi che potra' essere ricollocata a distanza di alcune settimane) ma ambedue sono piuttosto rare e comunque risolvibili.
La durata ideale/teorica delle protesi infine si aggira mediamente sui 15 anni ma questo è un dato statistico- sperimentale che non obbliga a sostituirle alla scadenza di tale periodo.

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