venerdì 4 aprile 2008

Trapianto di capelli

Problemi di Calvizie? Quali sono le soluzioni per lui e per lei
Per porre rimedio ad un problema di diradamento del cuoio capelluto o di perdita di capelli o di calvizie, le soluzioni possono essere diverse a seconda dell'entità del problema ma anche del sesso. Vediamo quali sono le più efficaci .
La ricerca dei capelli perduti
Difficilmente si accetta l'incedere della perdita di capelli con serenità o per lo meno con rassegnazione. Anzi, nella maggior parte dei casi, la si vive con angoscia e frustrazione. Il rivedersi allo specchio con pochi capelli in testa é per molti fonte di disagio. La calvizie, androgenetica o di altra natura che sia, é infatti uno tra i problemi estetici più "sentiti" dagli uomini, ma anche da una discreta percentuale di donne. Riavere una chioma di capelli propri non è però del tutto impossibile. Grazie ai progressi della chirurgia tricologica in questi ultimi tempi e alla continua ricerca scientifica si è arrivati alla messa a punto di tecniche chirurgiche efficaci sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo dei risultati. Ridotti sensibilmente i tempi morti dell'attesa: il nuovo metodo di autotrapianto dei capelli con la tecnica FUSS e FUE e lo scalp reduction (realizzati entambi in anestesia locale, in regime day surgery) consentono, ad esempio, già in poche settimane un rinfoltimento con effetto naturale. La ricrescita avviene pertanto in modo veloce, uniforme e soprattutto stabile: i capelli trapiantati non cadranno più e potranno essere sfoggiati in tutta la loro bellezza e luminosità. Per l'uomo, il diradamento avanza in sette stadi , la calvizie é un processo che si sviluppa gradualmente, seguendo degli stadi più o meno simili per tutti gli uomini. Se risulta praticamente impossibile evitare il processo di caduta e non ricrescita dei capelli (bisognerebbe intervenire sul corredo cromosomico!), molto si può fare giocando d'anticipo: rivolgendosi allo specialista alle prime avvisaglie, si potrà ricorrere ai ripari più semplicemente, evitando di attendere che il problema si allarghi "a macchia d'olio".
Le fasi della calvizie sono state classificate secondo la famosa "scala di Hamilton", in genere, la recessione inizialmente interessa la regione fronto-temporale: non si può parlare già di vera e propria calvizie ma di un arretramento dell'attaccatura dei capelli . E' già in questa fase che bisogna stabilire una strategia di contrasto per impedire alla calvizie di continuare il suo decorso inesorabile, arrivando a colpire anche la zona del vertice e risparmiando ( siamo all'ultimo stadio del processo) solo una stretta striscia di capelli a ferro di cavallo situata sulla parte inferiore della testa.
Un problema anche femminile
La calvizie non é più solamente un problema che riguarda l'uomo, dato che negli ultimi tempi si sta diffondendo sempre più anche tra le donne (ad esserne colpite sarebbe il 35% della popolazione femminile in età fertile ed il 50% in età della menopausa). Le fasi del diradamento dei capelli possono seguire nella donna lo stesso schema maschile (con la differenza che si conserva anche l'orletto frontale in corrispondenza dell'attaccatura), ma in genere interessa principalmente la parte centrale della testa per poi allargarsi a raggiera.
Cause possibili
1)Alopecia stagionale
Si tratta di un effluvium temporaneo, che interessa l'intero cuoio capelluto, più frequente nei cambi di stagione (primavera ed autunno). La causa é un'infiammazione dei follicoli che va soffocare la crescita del pelo. La terapia é ad uso locale.
2)Alopecia areata
Causata principalmente dallo stress, colpisce prevalentemente le donne giovani e si manifesta con chiazze glabre su tutto il cuoio capelluto e soprattutto sulle sopracciglia. La terapia consiste nella somministrazione di cortisonici, anche ad uso locale, e farmaci che bloccano l'eccessiva reazione immunitaria.
3)Alopecia da ovaio policistico
In questo caso la perdita di capelli é diffusa alla fronte, al vertice e perfino sulla nuca. La causa é ormonale (spesso correlata all'aumento di ormoni maschili) e porta con sé altri disturbi come eccesso di peluria, acne, irregolarità mestruali. La terapia può essere a base di antiandrogeni, con l'inconveniente di un aumento di peso ed alterazioni dell'umore.
4)Alopecia androgenetica
L'involuzione del bulbo pilifero é causata da una predisposizione genetica, che determina una continua trasformazione del testosterone in diidrotestosterone. L'unica terapia efficace é la finasteride, da non somministare però nelle donne in età fertile.

Chirurgia della calvizie
L'autotrapianto di capelli follicolare o monobulbare e' uno degli interventi di chirurgia plastica che maggiormente è stato perfezionato negli ultimi anni. Oggi garantisce al paziente la possibilià non solo di ritrovare i propri capelli dove li aveva perduti, ma anche di riacquistare un aspetto esteticamente più consono all'età e in alcuni casi senza traccie evidenti dell'intervento. La causa piu' comune di perdita dei capelli nell’uomo e' l’alopecia androgenetica. Nelle donne pur se molto piu' raramente e meno intensamente si potra' verificare lo stesso fenomeno.Questa condizione e' legata ad alcuni fattori quali:
1. Ormonale: e' la condizione in cui gli ormoni interessati sono androgeni, soprattutto il testosterone la cui concentrazione e' in relazione allo sviluppo sessuale
2. Genetico (ereditario): dovuto ad una predisposizione dell’individuo che si eredita dal padre o dalla madre con carattere dominante.
3. Stress: e' conoscenza comune che in particolari situazioni di stress si abbiano perdite importanti di capelli
4. Alimentazione: una alimentazione ricca di grassi puo' favorire una maggiore produzione di prodotti ormonali derivati appunto dai grassi che si accumulano a livello del bulbo pilifero
Sui bulbi infatti esistono recettori specifici per il deidrotestosterone (ormone derivato proprio dal testosterone), che a sua volta poi si trasforma in una altra molecola e che e' in grado di legarsi a detti recettori danneggiandone il bulbo. Il perche' cio' si verifica solo in alcune persone e' pero' ignoto.Le zone a piu' alto numero di recettori sono il vertice e la fronte, aree in cui si verifica la maggiore perdita di capelli; le zone delle regioni occipitale e laterali della testa sono invece prive di recettori e quindi non sono soggette a calvizie.
E’ proprio da queste aree non soggette a caduta che vengono prelevati i capelli per il trapianto poiche' questa loro peculiarita' rimane invariata in qualunque area essi vengano impiantati.Durante la prima fase dell’intervento si preleva una sottile striscia di cuoio capelluto dalla regione occipitale (sopra la nuca, dove i capelli non cadono mai) necessaria per ottenere i capelli da trapiantare. La zona del prelievo viene poi suturata rimanendo una sottilissima cicatrice, nascosta tra i capelli, e' gia' pressoche' invisibile subito dopo l'intervento.
Il cuoio capelluto prelevato viene suddiviso in piccoli frammenti ricavandone innesti follicolari di dimensioni molto piccole i contenenti uno, due o tre capelli al massimo, in base alle esigenze del singolo caso e delle aree che si desidera trattare.
I microinnesti di capelli cosi' preparati vengono inseriti attraverso delle piccolissime incisioni, che vengono fatte sul cuoio capelluto nelle aree da trapiantare, utilizzando dei microbisturi (gli stessi utilizzati nella chirurgia oculistica). Durante questa fase si valuta e realizza la densita' necessaria per riempire ciascuna area, l'inclinazione del capello e la dimensione delle microincisioni, in rapporto al numero di bulbi da collocare. Per quanto riguarda il numero di capelli trapiantati durante una sessione chirurgica, non e' possibile dare una indicazione esatta e cio' per la difficolta' di contare il numero di innesti ed il numero esatto di capelli all’interno degli innesti stessi. Alcuni chirurghi realizzano quelle che vengono indicate con il termine di Megasessioni con un numero di 3.000 o piu' capelli trapiantati allo stesso tempo Normalmente pero' durante un intervento medio si trasferiscono sui 1.500, capelli che sono piu' che sufficienti per coprire bene una area, lasciando la possibilita' di megassesioni in casi di gradi di calvizie particolarmente avanzati. In questo caso pero' la durata dell’intervento aumenta cosi' come il recupero postoperatorio che richiedera' alcuni giorni di riposo. Chi parla invece di 3.000 e piu' capelli abitualmente trapiantati in tempi brevi non potra' mai essere smentito perche' nessun Paziente sara' mai in grado di effettuare un tale conto, dopo l’intervento, proprio in relazione alla mancanza di tracce che rimangono a distanza di alcuni mesi. In casi di calvizie avanzata e' possibile anche proporre piu' di un intervento per la stessa area con la finalita' di aumentare sempre piu' la densita' di capelli. La percentuale di crescita dei capelli trasferiti e' vicina al 100%. L’intervento si effettua utilizzando anestesia locale e sedazione, in sala operatoria ed in regime ambulatoriale, avendo una durata media di tre ore. Dopo l’intervento l'area trapiantata non necessita di alcuna copertura ed anzi il Paziente e' invitato a lavare la testa a partire dal giorno dopo. I segni che rimangono sul cuoio capelluto, delle piccole croste, scompariranno nel giro di 7-10 giorni ma gia' il giorno successivo e' possibile riprendere la propria attivita' lavorativa eventualmente anche utilizzando un cappello.Trapianto di capelli
Risultati rapidi e naturali con le nuove tecniche
Grazie alle nuove tecniche di chirurgia tricologica, é possibile programmare un reinfoltimento del cuoio capelluto personalizzato, che tenga conto delle diverse caratteristiche del paziente come il sesso, l'età, la forma del viso ma anche la personalità. L'evoluzione chirurgica consente tra l'altro risultati naturali (i "nuovi" capelli crescono infatti nella stessa direzione di crescita adeguata alla specifica zona) ed un reinfoltimento realizzabile addirittura in una singola seduta (ora é possibile recuperare in un colpo solo fino a 2.000 elementi!).Gli interventi vengono realizzati in day hospital, ricorrendo all'anestesia locale accompagnata da sedazione
Differenze tra vecchia e nuova chirurgia
CHIRURGIA TRADIZIONALE NUOVE TECNICHE DI AUTOTRAPIANTO MONOBULBARE
Sedute lunghe Sedute al massimo di 3-4 ore
Risultati lenti (anche anni) Risultanti anche in solo tre/quattro mesi
Effetto "bambola" Reinfoltimento dall'aspetto naturale
Escissione del cuoio capelluto ice) Prelievo anche di un singolo bulbo per volta
Cicatrice tra i capelli Non visibilità delle incisioni per il prelievo dei bulbi
Minore sopravvivenza dei bulbi Maggior sopravvivenza dei bulbi per minore manipolazione

Come funziona l'autotrapianto? L'autotrapianto dei capelli (F.U.T) si effettua prelevando i capelli permanenti da un'area donatrice del cuoio capelluto (in genere quella a "ferro di cavallo", nella parte inferiore della testa) e ricollocandoli - follicolo e resto - nelle aree diradate o calve. "Per un risultato ottimale è importante valutare la giusta quantità di capelli da prelevare e le adeguate dimensioni delle incisioni." Un autotrapianto eseguito a puntino non dovrebbe comunque notarsi: la crescita omogenea dei capelli e la naturalità della nuova chioma sono due traguardi raggiunti solo di recente, grazie alle nuove procedure.Prima di procedere all'autotrapianto é fondamentale sottoporre il cuoio capelluto ad un'accurata analisi, in modo da decretarne il perfetto stato di salute: la presenza di un qualche disturbo o malattia della pelle comprometterebbe infatti i risultati. Per rendere più sicura la diagnosi, viene inoltre eseguito il fototricogramma, l'esame che individua la quantità e la qualità dei bulbi e che permette di rilevare la zona ideale sulla quale eseguire i prelievi.
L'autotrapianto
Con tale tecnica, viene asportata dalla regione donatrice una o due elissi di cuoio capelluto. Il prelievo viene effettuato con il bisturi, ricavando delle minuscole porzioni di tessuto comprendenti lo strato superficiale della pelle ed il derma con i bulbi geneticamente non predisposti alla calvizie ed un po' di tessuto sottocutaneo. A questo punto si esegue la parte più delicata dell'intervento: il sezionamento. Il chirurgo prepara i singoli bulbi da impiantare. La manovra deve essere eseguita con la massima precisione, in quanto é da questa che dipende il successo dell'operazione. Oltre a scartare i bulbi inattivi, il chirurgo dovrà far attenzione a non danneggiare quelli circostanti e a non manipolare troppo quelli da utilizzare: la percentuale di sopravvivenza dei bulbi , é alta ed i primi capelli inizieranno a crescere già dopo un paio di mesi dalla seduta. Eseguita la fase di preparazione all'autotrapianto, si passa all'inserimento dei singoli bulbi sezionati. I bulbi vengono prelevati con una micropinza ed impiantati, nella zona calva, in una piccolissima fessura della larghezza di 2 mm e della lunghezza di 3/4 mm, creata dal micro punch(bisturi). Tali aperture sono talmente piccole che possono essere praticate lungo l'attaccatura dei capelli e l'innesto segue la naturale inclinazione della zona (i capelli cresceranno così con una direzione omogenea). Oltre a fornire maggiori probabilità di successo, l'autotrapianto monobulbare restituisce una ottimale ridistribuzione della capigliatura. Per completare il riempimento dell'intera area alopecica vengono richieste in media due/tre sedute, distanziate tra loro di circa sei mesi (il rinfoltimento può quindi avvenire nell'arco di un anno).

A chi è consigliato
L'intervento dell'autotrapianto é indicato a chi presenta una calvizie che rientra nei primi quattro stadi della scala di Hamilton: si effettua in particolare su soggetti con un'età compresa tra i 25 ed i 40 anni, quando il diradamento non é ancora così esteso. Nulla comunque esclude dall'ottenere risultati apprezzabili anche in età più avanzata.
Reinfoltimento più veloce con la tecnica combinataSe si desidera ottenere un reinfoltimento più veloce del cuoio capelluto si può ricorrere alla tecnica combinata di scalp reduction ed autotrapianto . L'applicazione delle due metodiche permette di ridurre il più possibile l'area alopecica (specialmente la cosiddetta "chierica"), reinfoltendo il resto del cuoio capelluto lasciato calvo attraverso l'impianto di singoli bulbi.
L'autotrapianto microchirurgico con punch (bisturi) adatto anche per lei (F.U.E.)
Sulle piccole così come sulle grandi aree glabre del cuoio capelluto, é possibile intervenire con risultati eccellenti anche con un innovativo punch microchirurgico (bisturi). Il punch, consente numerosi vantaggi: risultati di qualità, incisioni dello spessore del cuoio capelluto e quindi non visibili, minore manipolazione dei bulbi e quindi elevatissima probabilità di sopravvivenza, post-operatorio poco impegnativo, rapida ricrescita dei capelli. I bulbi da trapiantare vengono prelevati singolarmente dall'area donatrice senza ricorrere all'escissione del cuoio capelluto ed inseriti, sempre con il punch, direttamente nella nuova sede senza necessità di ricorrere a suture o adesivi cutanei. "A differenza degli altri tipi di autotrapianto, qui non avviene nessun processo di cicatrizzazione, pertanto il cuoio capelluto non riporterà le tracce dell'intervento. L'utilizzo del punch microchirurgico offre inoltre il vantaggio di poter intervenire lungo l'attaccatura dei capelli, stabilendo la naturale inclinazione che la crescita della chioma dovrà avere. Al termine della seduta (la cui durata varia dalle 2 alle 3 ore), si saranno trapiantati fino a 2.000 elementi: un numero sorprendente, più che sufficiente nella maggioranza dei casi per un totale reinfoltimento del cuoio capelluto.
I capelli si recuperano in tre mosse
Con il punch microchirurgico (bisturi) viene prelevato un bulbo dalla zona donatrice (normalmente la nuca). Il prelievo lascerà sul cuoio capelluto un piccolo foro, che si rimarginerà spontaneamente nell'arco di qualche giorno.
Servendosi sempre del punch microchirurgico, il bulbo prelevato viene trapiantato nella parte glabra. Una volta che il bulbo ha preso alloggio nella sua nuova sede, la microfessura che lo ospita si richiude istantaneamente.
Bulbo dopo bulbo, si procede fino ad ottenere un apprezzabile reinfoltimento del cuoio capelluto. Per poter ammirare la crescita dei "nuovi" capelli occorrerà aspettare un paio di mesi: nessun'altra tecnica chirurgica consente risultati così rapidi ed ottimali sia dal punto di vista quantitativo (fino a 2000 capelli in un'unica seduta!) che qualitativo (reinfoltimento naturale, con direzione adeguata di crescita).
E per reinfoltire le sopracciglia...Anche in questo caso si rivela utile il ricorso al punch microchirurgico. L'autotrapianto delle sopracciglia é indicato nei casi in cui queste risultano rade dopo anni di traumi causati dallo strappo della pinzetta oppure a causa di un'alopecia aerata, che interessa anche questa zona. I bulbi da trapiantare vengono prelevati anche in questo caso dalla nuca ed i risultati sono di qualità e personalizzati secondo le caratteristiche del volto (la linea delle sopracciglia é infatti determinante per dare maggior risalto allo sguardo, parte focalizzante del viso).
Vantaggi: intervento chirurgico ambulatoriale. La durata dei capelli trapiantati e' illimitata in quanto questi vengono prelevati dalle regioni occipitali della testa dove, per proprie caratteristiche, non esiste tendenza alla caduta; possibilita' di ripetere l’intervento a distanza di 6 mesi per aumentare la densita' dei capelli ottenuta (le aree occipitali sono una fonte quasi inesauribile di capelli); aspetto estetico perfetto e senza alcuna traccia dell'intervento. Recupero postoperatorio pressocche immediato.
Analisi richieste per l’intervento: Emocromo completo, Azotemia, Creatinina, Glicemia,Transaminasi,Y-GT,Na,K, P.T., P.T.T., Fibrinogeno oltre ad un Elettrocardiogramma. (tutte le analisi e E.C.G. hanno una durata media di 4-5 mesi)
Svantaggi: nell’area del prelievo occipitale si potra' avere una minore sensibilita' per alcuni mesi.